Caterina Ceraudo, classe 1987, è dal 2012 alla guida della cucina di Dattilo, il ristorante all’interno dell’azienda agricola di proprietà della famiglia dal 1973. La grande passione di Caterina per la cucina si concretizza nel 2006, quando inizia ad occuparsi della carta vini di Dattilo, prestando inoltre servizio in sala. Un’esperienza che le ha insegnato a a conoscere i gusti dei clienti. Nel 2011 si laurea in enologia presso l’Università degli studi di Pisa e con il suo background nel mondo vinicolo, è in grado di studiare gli abbinamenti perfetti con i vini dell’azienda di famiglia, fondata dal pioniere del bio in Calabria, papà Roberto.
Dattilo nasce a Strongoli nel 2003, in un vecchio frantoio all’interno di un casolare del 1600, circondato dai vigneti, uliveti, agrumeti e dall’orto dell’azienda agricola Ceraudo Roberto. Tutti gli ingredienti a km 0 impreziosiscono il menu del ristorante, caratterizzato da un’architettura tipica rurale e un arredamento semplice, raffinato, un ambiente caldo, piacevole e accogliente che si sposa perfettamente con i colori e la creatività dei piatti.
La località (contrada) nell’antichità veniva chiamata Dattilo, dal nome di un antico Dio della Mitologia Greca. Al centro del borgo si trova il fiore all’occhiello della famiglia Ceraudo, il ristorante Dattilo. Un luogo dove sapori, colori e fantasia, vengono raccontati magistralmente dalla cucina della Chef Caterina Ceraudo. Il menu è in continua evoluzione, segue le stagioni e le esigenze creative di Caterina. Gli ingredienti provengono per lo più dell’azienda agricola, che ha introdotto la coltivazione bio da tempi non sospetti.
La famiglia Ceraudo cerca di portare avanti la cultura dell’accoglienza, della buona e sana cucina a tavola, valorizzando i prodottidi produzione aziendale: Susanna, laureata in economia, si occupa del marketing, dell’accoglienza e della sala di Dattilo; Caterina è la chef del ristorante; Giuseppe, che ha seguito le orme del padre, si occupa della parte agronomica della tenuta.
Caterina è una ragazza silenziosa, con una volontà di ferro: nel 2012, prima di indossare definitivamente la giacca da cuoca, frequenta la Scuola di Alta Formazione di Niko Romito. È lì che impara il rispetto per il cibo e per la sua naturale provenienza, dalla nascita e crescita di ogni ingrediente fino alla sua trasformazione nel piatto. Una cucina di pochi elementi quella di Caterina, che esalta i sapori semplici, equilibrata e leggera, con tecniche di cottura che mantengono inalterate le proprietà della materia prima. Una cucina tradizionale, ma al passo coi tempi, dove sperimentazione di consistenze, temperature e abbinamenti, legano perfettamente con ingredienti e ricette tipici.
La sua cucina in Calabria potrebbe essere considerata controcorrente, ma non è certo il coraggio che manca a Caterina, che si alterna tra i fornelli e la vita da mamma, sempre alla ricerca dei sapori della Calabria più vera ed autentica.
Nominata Donna chef dell’anno per ben due volte, nel 2016 secondo Identità Golose prima, nel 2017 per la guida Michelin poi. Quest’anno riconferma la stella verde Michelin come premio per il suo impegno alla sostenibilità e all’ambiente. Il ristorante Dattilo al suo arrivo in cucina, vantava già una stella Michelin e questo l’ha spronata ogni giorno a mantenere quel riconoscimento, cercando di far emergere il suo pensiero e la sua personalità. Il suo menu si compone di piatti immediati, eleganti e di apparente semplicità.
Tra i suoi piatti, pomodoro, mela e cagliata di bufala oppure triglia, pane e arance. Come primi piatti doveroso menzionare lo spaghettone freddo al pomodoro e frutti di mare o il raviolo bianco con ricotta di pecora e ginepro. Tra i secondi spigola e limone o pollo, patate e rosmarino e ancora la sogliola e tzatziki fino alle dolcezze, come la merendella, mandorle e pepe bianco, vino, olio e cioccolato.
Solo all’apparenza tradizionale, contiene ingredienti che non ci si aspetta: capellino freddo e bacche di goji, senza però farsi mancare le delizie coltivate nell’azienda di famiglia: olio, agrumi, verdure e vino bio. La Chef Ceraudo lavora con molti produttori e con una filiera corta per raccontare con ogni piatto una storia importante, dando spazio a tutte le produzioni artigianali che con Dattilo hanno in comune il rispetto della materia prima e una attenzione al biologico e garantire il massimo controllo, ma soprattutto offrire l’eccellenza ai suoi ospiti.
Tutto è pensato e ricercato, dagli ingredienti ai mobili, agli spazi. Una casa che è un ristorante, un orto, un uliveto, una cantina, un borgo autentico dove perdersi per ritrovarsi in famiglia. Molto forte è l’impegno di Ceraudo verso l’agricoltura biologica e la sostenibilità. A tal proposito, ha partecipato alla seconda serie di Green Storyteller, programma TV che parla proprio di sostenibilità e ambiente, dove vari chef si mettono in gioco contro lo spreco alimentare per riscoprire il valore del cibo.