Quello delle bevande analcoliche in Italia è un settore intriso di tradizione e orientato verso l’innovazione. Un settore che si lega strettamente al territorio con prodotti che sono l’eccellenza del Made in Italy e che si riscopre essere trinante per l’economia. E questi aspetti sono emersi all’Assemblea annuale di ASSOBIBE, l’Associazione di Confindustria che rappresenta il settore delle bevande analcoliche in Italia. L’incontro era stato intitolato“Socialità, gusto e tradizione Made in Italy nel mondo: Il valore delle bevande analcoliche”.
Presso la sede di Assolombarda a Milano hanno participato anche il sottosegretario al MEF, Federico Freni, e il Ministro MASAF, Francesco Lollobrigida. Durante l’assemblea è stata presentata la ricerca “Bevande analcoliche: immagine, valore, tradizione e significato” realizzata da Euromedia Research per ASSOBIBE.
100 stabilimenti, 84mila occupati, 5 miliardi di euro: ecco i numeri della filiera delle bevande analcoliche
L’industria delle bevande analcoliche conta circa 100 stabilimenti tra multinazionali e piccole e medie imprese, 84.000 addetti ai lavori e genera un valore di mercato di 5 miliardi di euro. .
“Il nostro è un settore che, come emerge anche dalla ricerca che oggi presentiamo, rappresenta una componente importante del tessuto produttivo e sociale del nostro Paese – dichiara Giangiacomo Pierini, Presidente ASSOBIBE -. Le nostre imprese portano lavoro e crescita al territorio e i nostri prodotti rappresentano la tradizione e il gusto Made in Italy nel mondo. Da sempre, siamo con gli italiani nei momenti di festa, di relax, di vacanza; “dissetiamo” la loro voglia di spensieratezza e socialità e per questo dobbiamo essere messi in condizione di guardare avanti, investire e continuare a offrire prodotti che incontrino il gusto dei consumatori, nei quali essi possano ritrovare i loro ricordi e le loro radici, ma in modo sempre nuovo”.
La ricerca di Euromedia Research per ASSOBIBE ha messo in evidenza che più del 78% degli italiani identifica le bevande analcoliche come simbolo della tradizione italiana. Questo contribuisce al prestigio del Made in Italy. Inoltre, quasi il 90% degli italiani pensa sia importante la presenza di aziende del settore per favorire lo sviluppo e generare occupazione.
Le bevande analcoliche giocano un ruolo fondamentale nel mercato
“Gli italiani sono un popolo conviviale ricco di tradizioni, amante della socialità e dello stare insieme. Proprio in questo contesto, le bevande analcoliche ricoprono un ruolo fondamentale come trait d’union tra le persone e il valore di un ricordo felice – spiega Alessandra Ghisleri, Direttrice di Euromedia Research, nel presentare i dati della ricerca condotta per ASSOBIBE -. Oltre al semplice aspetto legato al piacere, al gusto e alla freschezza, questo tipo di prodotto è sinonimo di ricordi gioiosi nei periodi più belli della vita. Un simbolo della festa per grandi e piccini. Dalle celebrazioni per i compleanni, alle estati con gli amici, ai pranzi e alle cene in compagnia, le bevande analcoliche ci sono sempre… in un modo o in un altro”.
“L’analcolico ha e avrà un ruolo nel panorama delle scelte dei cittadini e dei ragazzi e le sue caratteristiche vanno apprezzate e non demonizzate – ha dichiarato a questo proposito il Ministro MASAF, Francesco Lollobrigida nel suo intervento -, anche per questo voglio ribadire l’importanza di investire nell’educazione dei giovani che vanno formati a un consumo adeguato e moderato di qualsiasi cosa. Quanto fatto dalle imprese del comparto per evitare la pressione pubblicitaria sui più piccoli e nelle scuole e l’astensione dalle attività di marketing nei canali diretti ai bambini implementata dal 2006 con il codice di autoregolamentazione ASSOBIBE vanno nella direzione giusta. Oggi sempre più imprese del settore si dedicano alla ricerca e allo sviluppo di prodotti nuovi e di qualità, utilizzando ingredienti locali e sostenibili. Una strada che può far bene in un’ottica di promozione delle nostre eccellenze in tutto il mondo”.
Un futuro incerto
Anche qui è inevitabile parlare di costi elevati delle materie prime. Dopo il biennio 2020-2022 le imprese si trovano di fronte a una inflazione altissima dall’evoluzione imprevedibile. E questo riflette sui prezzi finali, anche se il comparto ha cercato di limitare gli aumenti. Infatti si è registrata una frenata dei consumi nella prima parte dell’anno (-7%). Con queste incertezze, si allunga l’ombra della sugar tax, che se entrasse in vigore nel 2024 significherebbe convertire il 10% del fatturato in nuove tasse.
“È raro trovare un mercato da 5 mld di euro all’anno che si impegna a ridurre una componente strutturale del suo prodotto, com’è lo zucchero per le bibite, del 40% in dieci anni – ha dichiarato il Sottosegretario al MEF Federico Freninel suo intervento -. ASSOBIBE è un attore importantissimo della dinamica del nostro Paese e l’impegno per ridurre gli zuccheri ci fa dire con sincerità che ogni ipotesi di leva fiscale stabile rispetto a questo tema non è all’ordine del giorno. Il confronto virtuoso che c’è stato e continuare a esserci con gli interlocutori istituzionali al Ministero della Salute ha dato ottimi frutti. La fiscalità non è il giusto strumento per ottenere grandi risultati, soprattutto quando la filiera industriale, come in questo caso, è reattiva e operativa rispetto a sollecitazioni del legislatore e del mercato”.
E poi il Nuovo Regolamento sugli imballaggi…
Durante l’Assemblea ASSOBIBE si è trattato anche la questione del Nuovo Regolamento Europeo su Imballaggi e Rifiuti da Imballaggi. Questo andrebbe ad imporre un’omologazione a sistemi dei Paesi del Nord Europa distanti dall’Italia. Andrebbero in fumo gli investimenti che ci hanno permesso di raggiungere buoni livelli di raccolta e riciclo.
Il Ministro Lollobrigida si è impegnato a sostenere i settori che producono e investono in Italia, senza misure vessatorie e ambiguità ideologiche. Replica così il Presidente di ASSOBIBE: “Abbiamo accolto con favore alcuni interventi fondamentali del Governo, dal rinvio dell’entrata in vigore della sugar tax alle misure per frenare la corsa dei costi di carburanti ed energetici per esempio, ma si tratta di soluzioni temporanee.
Per guardare al futuro e continuare a crescere e far crescere l’economia confidiamo in politiche che assicurino una crescita costante: cancellare le nuove tasse all’orizzonte, continuare a sostenere cittadini e imprese sui costi energetici; sostenere la crescita di cui il Paese ha bisogno, anche con interventi di defiscalizzazione sul costo del lavoro a favore dei lavoratori; adottare misure ambientali solo se basate su evidenze scientifiche volte a ridurre l’impatto della CO2. Dobbiamo fare in modo che i consumatori possano guardare con meno difficoltà al loro potere acquisto e tornare a costruire il futuro con fiducia”.