Birra Ichnusa è un noto marchio di birra prodotto in Sardegna. Appartiene al gruppo olandese Heineken e recentemente è finita nell’occhio del ciclone. Heineken è accusata di produrre lattine e bottiglie contenenti alti livelli di fluoruri. Livelli che superno la soglia limite prevista dalla regolamentazione. Ad essere coinvolto è lo stabilimento di Macchiareddu, a pochi chilometri da Cagliari.
Qual è l’accusa verso Birra Ichnusa e da dove è partita
Il gruppo è, quindi, stato accusato di vendere un prodotto contenente fluoruri. I fluoruri presenti nell’acqua sono sostanze potenzialmente pericolose. Se ingerite in alte quantità possono causare patologie, come la fluorosi, che colpisce denti e ossa. Ma è davvero così?
La denuncia è partita dal periodico indipendente Indip e dal giornalista Piero Loi. Il giornalista ha assistito alla visione del documentario “Chemical Bros” del regista Massimiliano Mazzotta, che è un attivista nella lotta all’inquinamento in Sardegna.
L’inchiesta su Birra Ichnusa
L’inchiesta è stata ripresa da il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio. Il regista Mazzotta ha dichiarato alla testa di Travaglio: “Abbiamo preso alcune lattine e bottiglie di birra Ichnusa di una stessa partita da un supermercato e le abbiamo fatte analizzare da diversi laboratori. Volevamo capire la percentuale di fluoruri presenti, il cui limite di legge è di 1,5 mg/l. Nel primo laboratorio la concentrazione nella birra è stata di 4,8 mg/l; nel secondo, 3,5; nel terzo 27,7.
A nessuno dei tre avevamo rivelato la marca di birra. Poi, per ulteriore verifica, abbiamo mandato una lattina al laboratorio dell’Università di Cagliari (che ha rilevato una quantità di di 0,45 mg/l, molto sotto soglia). Una gemella al Samer di Bari, l’unico in Italia certificato per le analisi sui floururi. Risultato? 16,1 mg/l, più di dieci volte il limite fissato per l’acqua potabile”.
La replica di Birra Ichnusa: i dati registrati non destano alcuna preoccupazione
Il marchio replica: “La birra prodotta nel birrificio di Assemini (CA) e l’acqua utilizzata come suo ingrediente sono sane e sicure. “Le analisi che conduciamo regolarmente nel Birrificio e quelle realizzate da soggetti terzi non rilevano quantitativi di contaminanti pericolosi per la salute”. Questo è quanto ha dichiarato Matteo Borocci, direttore del birrificio Ichnusa di Assemini.
“L’acqua è un ingrediente fondamentale per la birra, per questo la facciamo analizzare con massima attenzione e sempre da laboratori certificati. La attingiamo da cinque pozzi ubicati nel nostro sito produttivo, direttamente collegati ad una falda artesiana di profondità.
Elemento, questo, che ci dà ulteriori garanzie di sicurezza su contaminazioni o inquinamento rispetto a una falda superficiale. Inoltre, il nostro birrificio è dotato di un impianto ad osmosi inversa che purifica ulteriormente l’acqua, rendendola perfetta per produrre la nostra birra.”
Borocci ha aggiunto anche che “Il tema della sicurezza alimentare per noi è da sempre di estrema importanza. Siamo in prima linea per proteggere e tutelare la natura della Sardegna e rendere la nostra produzione sempre più sostenibile.
Per questo ci batteremo per la corretta informazione dell’opinione pubblica su temi importanti e al centro della nostra agenda come la sostenibilità della produzione, la tutela della salute delle persone, il rispetto dei territori”.
La polemica, però, non si ferma
Mazzotta ha aggiunto: “Ci siamo chiesti come fosse possibile avere valori tanto diversi dalla stessa partita. Ma guardando la serie infinita di omissioni e mancati controlli che raccontiamo in questa storia, ci siamo fatti anche un’idea. Durante la lavorazione del film, nessuno tra Regione Sardegna, Arpas, Ats e ministero dell’Ambiente ci ha risposto sui valori degli inquinanti contenuti nelle acque del lago di Assemini”.
È stata rilevata una presenza di fluoruri in acqua all’interno della birra Ichnusa in 5 test su 6. Si tratta di un dato preoccupante tra i consumatori. Forte indignazione anche tra i pastori sardi, che hanno accusato gli impianti della Fluorsid di Assemini, la più grande azienda produttrice di fluoroderivati inorganici al mondo.
Secondo i pastori, l’acqua inquinata da questi impianti è responsabile della morte di centinaia di pecore.
Ma siamo sicuri che sia veramente così?