La Cucina di Fabiuccio Amato, perfezione e ricerca per piatti unici

Anna Rubino

Anna Rubino

Fabio Amato, anche noto sui social come “La Cucina di Fabiuccio”, originario di Salerno, ha girato tanto l’Italia spostandosi in continuazione da Nord a Sud. Nel Mood della sua cucina è viva la tradizione ma con un occhio all’impiattamento e all’innovazione. Anche un classico spaghetto aglio e olio può avere tantissime rivisitazioni, come ad esempio con peperone crusco o con colatura d’alici, una vera prelibatezza per gli amanti della cucina salernitana.

Dalla nonna a Fabio: la passione scorre nel sangue

La sua è una passione che nasce da bambino, era entusiasta di giocare con pentole, coperchi, cucchiai. È una passione tramandata più che altro dalla sua famiglia e dalla nonna materna con cui ha condiviso tanto; il nome Fabiuccio è un suo lascito. La cucina è una scelta, una vera e propria decisione maturata nel tempo, tant’è che nel 2017 decide (forse un po’ per gioco) di aprire una pagina Istagram e pubblicare i suoi pranzi, fino a far diventare questo un vero e proprio lavoro.

la cucina di fabiuccio

In lui è molto radicata la territorialità, difficilmente si possono vedere piatti che non appartengono a lui ma soprattutto a dove è nato. È quel tipo di persona che ama coltivare quello che mangia, dalle piante aromatiche al pomodoro. Se collabora con un’azienda cerca di visitarla per capirne i processi di lavorazione. Non ha avuto un vero e proprio maestro, a seguito di stage in vari ristoranti tutti gli hanno in qualche modo lasciato qualcosa. Diciamo che è uno chef molto autodidatta sotto questo punto di vista.

Il piatto che segna la svolta per La Cucina di Fabiuccio

Anche se sembra strano, il suo piatto cavallo di battaglia è la Carbonara. Nel 2018 mangiandola in un ristorante di Roma si è sentito male, così tanto da dover essere ricoverato e, anziché avere un repulso verso questo piatto come può capitare, è rimasto affascinato dal come e dal perché fosse avvenuto tutto ciò. Così ha iniziato a studiare il piatto, a crearne delle versioni amiche delle intolleranze. E il successo sui social è stato immediato. Avendo scoperto che è intollerante al glutine, Fabio Amato mi ha raccontato che “per uno che cucina non è affatto semplice, avendo problemi con alcuni cibi. È una cosa da non sottovalutare, ma soprattutto da rispettare”. Oggi infatti segue un regime alimentare preciso, consumando molta frutta e verdura, limitando l’utilizzo di carne rossa e integrando con legumi decorticati.

Cucinare senza togliersi sfizi

Cucinando sui social quotidianamente, Fabio mangia tutto quello che cucina, carboidrati a pranzo con qualche proteina e poi proteine a cena, ma senza togliersi lo sfizio dell’abbandonarsi ad abbinamenti particolari “Hai mai provato a mangiare zucca e gorgonzola con della polvere di caffè? Non hai idea di cosa assaggeresti… uno degli abbinamenti più buoni mai fatti. Mi piace ogni tanto sperimentare qualcosa di nuovo e carino”.

E nel parlare di progetti, mi spiega che “mi piacerebbe aprire qualcosa di mio sicuramente, non come chef chiuso in una cucina ma come chef presente in sala, per poter dialogare con chi viene a pranzo o a cena, spiegare cosa e perché lo sta mangiando servito in quel modo, insomma un mecenate della ristorazione. Torniamo negli stessi posti perché mangia bene, perché ci fidiamo di chi è in cucina, e questa credo sia la base per avere un rapporto di fiducia con chi viene ogni giorno nel tuo ristorante”.

Com’è la cucina di Fabiuccio?

Riguardo ai social, Fabio Amato ama molto fare i video, ci dedica tantissime ore di lavoro e di studio. “Ahimè quello che vediamo è solo una facciata, ma sono quel tipo di persona e professionista che ama la perfezione: se il piatto o l’impiattamento non mi aggrada non lo pubblico (insomma sono alquanto perfezionista). Pensa che nel programma di Borghese con chef Gennaro Esposito, mi sono auto eliminato perché non ritenevo che il mio piatto fosse perfetto.”

E sulla cucina stellata “Credo che ci sia tanto lavoro e sacrificio, ma molte volte il palato delle persone non è pronto per questo tipo di prodotti. Anche se credo non sia mai semplice bilanciare un piatto, aimè questi tanti programmi televisivi hanno reso il pubblico molto critico”.

E Fabio Amato, il giovane chef dalle vedute aperte, è anche un amante della cucina asiatica, soprattutto quella giapponese e cinese, tanto da dilettarsi di tanto in tanto con i classici udon con gamberi o pollo. Per non parlare del sushi, che degusta sempre alla carta cercando la qualità prima di tutto, “assaporando” colori, sapori e profumi degli ingredienti. A lui stesso piace giocare più con i sapori che con i colori dei piatti. Anche se ci sono dei sapori che reputa imbattibili. “In una buona puttanesca, vuoi mettere il sapore del pomodoro, con capperi, olive e alici? Una cosa imbattibile. Anzi io ci aggiungo anche dell’origano fresco”.


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