Di novel food e nuove frontiere del cibo sostenibile se ne parla in lungo e in largo. Se a far discutere è stato il pane di Murdocco con dentro polvere di grilli, e per il quale è stata pioggia di insulti da subito, a far discutere è stato anche il burger con la farina grilli che ha spopolato a Milano.
A provare la pizza con la farina del futuro è stato Gino Sorbillo, già protagonista della polemica a tema pizza alzata nella questione Briatore. Gino Sorbillo, sempre fedele alla genuinità del prodotto italiano tanto amato, si è cimentato senza paura nella produzione di una pizza con la farina di grilli e il giudizio è stato affidato ai suoi clienti.
Il debutto della pizza con la farina di grilli
Una pizza già fuori dal comune, e per di più costosa, 75 euro al chilo. Fin dall’apertura della confezione sembrava andare tutto molto male, stando alle reazioni del famoso pizzaiolo e del suo team. I commenti dei clienti? “Ma ched’ è” è stato il più diffuso tra i commenti che tra l’inorridito e l’esilarante hanno delineato da subito quale sarebbe stato il trend di questo prodotto.
Si parte dall’odore che la farina emana dalla confezione, all’aspetto scuro della pizza cotta. Si passa poi per il retrogusto amaro, da molti paragonato al cacao. E poi le reazioni schifate di chi ha assaggiato la pizza.
Qui si apre il serio e lungo dibattito. Si tratta di una questione culturale? O forse è solo una mancanza d’abitudine?
La reazione di Gino Sorbillo
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Impasti alternativi sì, ma…
Gino Sorbillo non è nuovo a impasti alternativi come quello con la canapa per esempio, ma la pizza con la farina di grilli è, per lui, inammissibile. Non si tratta nemmeno di una farina, bensì di una polvere, può danneggiare gli altri lievitati e il prezzo della pizza non sarebbe certamente alla portata: solo per l’impasto si parla di oltre 7 euro.
Il no secco alla farina di grilli
“Diciamo NO alla farina di grillo!“, scrive Sorbillo dopo l’assaggio. I commenti alla sua pizza? “Una porcheria”, “un’assurdità”. Sembra che questo ingrediente sia destinato a diffondersi dopo l’autorizzazione dell’Ue, come avviene già per altri tre insetti: la farina di locusta, la larva gialla della farina e quella del verme della farina minore.