L’inimitabile pizza di Gabriele Bonci
Un profumo avvolgente e irresistibile che si declina in tante varianti. Un arcobaleno di colori. Una vera e propria gioia per gli occhi. Non c’è biglietto da visita migliore di un banco pizza che si reinventa ogni giorno in base alla stagione e all’estro del Maestro. La fantasia e la creatività di Bonci non temono rivali arrivando a proporre fino a 1500 ricette di pizze diverse all’anno che deliziano il palato dei suoi concittadini.
Gabriele Bonci è famoso, oltre che per la bontà della sua pizza, soprattutto per la passione ed il rigore che mette nel suo lavoro, la scelta molto attenta dei suoi fornitori e di ogni ingrediente che verrà utilizzato. Da tempo la sua fama ha varcato i confini e pure l’oceano arrivando fino negli Stati Uniti!
Adesso è ufficiale, dopo l’apertura di quattro punti vendita nella Capitale, Gabriele Bonci ha deciso di portare il suo concetto di pizza, la sua filosofia negli Stati Uniti. Si sta preparando ad aprire la sua prima pizzeria a Chicago. IIn previsione dell’apertura fervono i preparativi, si studia, si organizza… e Ristorazione Italiana Magazine non poteva non intervistarlo.
L’intervista a Gabriele Bonci
Ci può raccontare come è nato il progetto di aprire un suo punto vendita all’estero?
Mi ha sempre attirato molto l’idea di esportare la mia concezione della pizza, etica, naturale e contadina oltre i confini dell’Italia. Mi si è presentata una grande occasione e l’ho colta al volo.
Perché ha scelto gli Stati Uniti ed in particolare Chicago per l’apertura del suo primo punto vendita all’estero?
Oggi negli States c’è grande fermento nel settore del food. Ormai l’America del cibo spazzatura è solo un luogo comune, vi è invece una riscoperta delle materie prime le farms americane cominciano ad orientarsi sempre di più verso una produzione etica e naturale, senza uso di pesticidi. In quest’ottica, io credo che si possa inserire molto bene la mia pizza.
Quanto a Chicago, è una città multietnica e per questo multiculturale, e dopo analisi molto accurate, abbiamo ritenuto insieme ai nostri Partners americani, che potesse essere una delle città più adatte ad accogliere il mio progetto.
Lei si definisce panificatore, ma è molto famoso per le sue pizze. Sarà la pizza la protagonista del punto vendita o ci saranno anche pane e altre specialità dell’arte bianca?
Per il momento la pizza sarà protagonista assoluta, ma per il futuro non escludo nulla.
Impasti e farciture
È conosciuto per la cura estrema nella scelta delle materie prime che utilizza per la preparazione degli impasti e delle farciture. Come pensa di organizzarsi negli Stati Uniti a livello d’ingredienti?
Negli Usa oggi si trovano materie prima di eccellenza, che rispettano criteri di produzione naturali ed etici, per questo finché ne avrò la possibilità, cercherò di utilizzare prodotti del territorio. Quando questo non sarà possibile, farò arrivare le materie prime dall’Italia.
Come si presenterà il suo punto vendita a Chicago, sarà simile a quelli già aperti a Roma o sarà del tutto nuovo?
Non sarà la replica di un punto vendita esistente, ma avrà uno stile tutto nuovo: ci saranno dei posti a sedere ed oltre alla pizza, protagonista indiscussa, mi piacerebbe inserire nel menù la porchetta e probabilmente qualche insalata.
Dopo l’apertura di Chicago pensa di aprire altri punti vendita negli Stati Uniti o in altri paesi del mondo?
Divulgare è da sempre una mia grande passione, quindi non mi fermerò sicuramente a Chicago, ma ad oggi non so dire dove e quando ci saranno ulteriori aperture.
Per quanto riguarda l’Italia, ha in progetto di “esportare” la sua pizza in altre regioni/città?
Certamente! Ci stiamo lavorando, ma ad oggi non posso dire di più.
Crediti foto: Irene Mattacchioni, Arianna Giuntini