“In caso di vittoria me lo merito; in caso di sconfitta ne ho bisogno”. La leggenda narra che Napoleone Bonaparte amasse così tanto lo champagne da attribuirsi anche il primo di titolo di “Sabreur” (sciabolatore) per celebrare le proprie vittorie sui campi di battaglia. Questo aforisma è uno dei modi migliori per omaggiare il “vino dei re”. Infatti oggi, venerdì 28 ottobre,si celebra lo Champagne Day.
Cos’è lo Champagne Day
L’iniziativa è nata nel 2009 da parte del wine tutor e blogger Chris Oggenfuss per festeggiare le bollicine più glamour di sempre. La ricorrenza è stata poi riconosciuta e supportata da Comité Champagne, che riunisce 15mila viticoltori e le maison del territorio transalpino di Champagne.
Eleganza ed esclusività è ciò che trasmette. Lo champagne mantiene il titolo di luxury drink più famoso al mondo. I suoi 350 anni di storia sono festeggiati ovunque. L’hashtag #champagne raccoglie oltre 17 milioni di contenuti su Instagram e 1,5 miliardi di visualizzazioni su TikTok.
Insomma, un’icona di charme e glamour. Moltissimi i VIP che sono stati conquistati dal noto nettare degli dei. Famosissimo l’episodio del bagno nella vasca di Marilyn Monroe, che si dice fosse riempita con 150 bottiglie di champagne. E ve lo ricordate Brad Pitt che nella notte degli Oscar ha lanciato il proprio brand di champagne?
“Il segreto di The Queen per un buon sonno? Champagne e Dowton Abbey prima di coricarsi” scriveva il Daily Record sulla Regina Elisabetta II.
Una bevanda speciale
“Da sempre lo champagne è presente nei momenti più significativi della nostra vita, è un’icona senza tempo, un simbolo di festeggiamenti in grado di esprimere ed affermare una dimensione chiave della nostra vita sociale. Lo champagne è, di fatto, un linguaggio internazionale conosciuto in tutto il mondo, che accompagna i momenti più iconici di felicità mentre siamo circondati da parenti e amici, oltre che una bevanda con un mercato colossale e planetario”, afferma Luigi Sangermano, AD di Laurent-Perrier Italia e imprenditore del lusso.
Esportato in 190 paesi, produzione di 315 milioni di bottiglie, lo champagne costituisce solo lo 0,5% dei vigneti mondiali e solo il 4% del territorio vitivinicolo frances. Tre sono i vigneti autorizzati da Comité Champagne: Pinot Noir, Meunier e Chardonnay. L’area è stata definita nel 1927. E da quasi un secolo la vendemmia viene fatta a mano. Questo significa che c’è maggiore necessità di forza lavoro (circa 125mila persone) per circa tre settimane.
Anche la produzione è sempre la stessa. “Champenoise” è il metodo di produzione, che prevede una doppia fermentazione.
Premiazioni, occasioni speciali, ricorrenze: lo Champagne non manca mai
“Gli champagne sono vini che coinvolgono direttamente e in modo marcato tutti i cinque sensi: molto sfaccettati aromaticamente, e sono in grado di offrire una pregevole quantità di sensazioni olfattive e gustative, sono vini tattili, delicati come una seta pregiata, che si rivelano al palato e alla lingua grazie alle loro uniche qualità di frizzantezza e texture; unici alla vista, e anche speciali all’udito, grazie al perlage delle bollicine e alla pressione della bottiglia che arriva a 6-7 atmosfere, e rende il cerimoniale dell’apertura unico e speciale”, prosegue ancora Luigi Sangermano.
Solo allo champagne è associato il culto del glamour e in moltissime scene cinematografiche assume un ruolo da protagonista. Famosissima la scena in cui Leonardo di Caprio regge il calice di champagne in “Grande Gatzby”. E poi “Pretty Woman”, “The Blues Brothers”, “Casablanca” e “Colazione da Tiffany”… Ma ora basta snocciolare storie e dettagli. Ecco le 10 cose che non tutti sanno sullo champagne secondo l’indagine di Espresso Communication per celebrare lo #ChampagneDay.
Le 10 cose che non sai (e dovresti sapere) sullo champagne
Il vino del diavolo
Agli albori della lavorazione dello champagne la pressione all’interno della bottiglia era così forte da far scoppiare molti tappi. I produttori, vedendo numerose bottiglie rotte, attribuivano il fenomeno al diavolo dando l’appellativo di “vin du diable”.
Party Lover
Le bollicine francesi sono diventate il simbolo delle celebrazioni dalla metà del 1600 per merito di Filippo d’Orléans, nobile conosciuto in tutta la Francia per i suoi party leggendari: la stappatura dello champagne, che avveniva per mano delle ragazze presenti, indicava l’inizio della festa.
Il varo della nave
Alla fine del XIX secolo lo champagne fu associato alla cerimonia del battesimo delle navi: il frantumarsi della bottiglia ben stretta da un nastro e scagliata in direzione dello scafo da una madrina rappresenta il primo contatto tra la nave e l’elemento liquido ed è segno di buona sorte.
Top Luxury
Nel 2012 l’artista britannico Alexander Amosu ha incastonato un diamante bianco di 19 carati all’interno di una bottiglia di pregio con una decorazione di 48 grammi di oro massiccio realizzata a mano. Il tutto è stato venduto al prezzo di oltre 1,4 milioni di euro.
Energy Drink
Se oggi lo champagne è utilizzato per celebrare il podio dei vincitori, alla fine del XIX secolo in Gran Bretagna agli atleti che si cimentavano nella maratona veniva consigliato di bere champagne durante le gare: una sorta di energy drink non convenzionale.
Siamo a metà: curiosi di continuare?
In fondo al mar
Nel 2010 un gruppo di sub nel Mar Baltico ritrovò un relitto con a bordo 150 bottiglie di champagne risalenti al 1830 perfettamente conservate. Il percorso veniva utilizzato per le spedizioni in Russia: si pensa che Luigi XVI le avesse inviate come dono alla corte Imperiale russa.
Cave di gesso
Il sottosuolo della regione di Champagne è calcareo e favorisce il drenaggio e la mineralità dei vini. Diverse maison fanno invecchiare le bottiglie nei loro cunicoli sotterranei scavati nel gesso che permettono di mantenere una costante temperatura riparandole anche dalla luce.
La confraternita della sciabola d’oro
Nel 1986 il ristoratore francese Jean Claude Jalloux fondò la “Confrérie du Sabre d’Or”, il club degli sciabolatori presente in Italia e in decine di paesi con più di 35mila associati. Tra le finalità di questa associazione la promozione della cultura dello champagne.
Un tappo più veloce di Jacobs
L’Università di Reims ha dimostrato che più la bottiglia è fredda, minore sarà la velocità del tappo. Ad alte temperature l’anidride carbonica si concentra nel collo, aumentando la pressione: se a 4 gradi raggiunge i 40 km/h, a 18 gradi può toccare ben 55 km orari!
Coppa perfetta
La coppa è per tradizione la forma ideale per degustare lo champagne, ma come nasce? La leggenda narra che la coppa sia stata modellata niente meno che sul seno di Maria Antonietta. Una storia che ha fatto tendenza: Claudia Schiffer e Kate Moss hanno creato la loro versione sul modello del proprio seno!