L’emergenza Covid-19 ha colpito in modo duro specialmente il settore della ristorazione, ma ci sono esempi di imprenditori lungimiranti che hanno avuto la forza di affrontare in modo propositivo la crisi. Stiamo parlando del maestro pizzaiolo Marco Quintili, che lo scorso 14 luglio ha inaugurato tra l’entusiasmo di clienti vecchi e nuovi il suo secondo locale in via Eurialo 7C a Roma nel quartiere Furio Camillo. Un’apertura che segue quella del primo locale in Via San Biagio Platani nel quartiere di Tor Bella Monaca, che ha contribuito a riqualificare portando ogni giorno centinaia di persone da ogni angolo di Roma. Una sfida vinta quella della periferia che ora il maestro Quintili vuole vincere anche in quartiere centrale, con lo stesso menù di altissima qualità e una location ancor più elegante per poter gustare più che una pizza una vera e propria esperienza sensoriale.
Marco, molti potrebbero ritenerti pazzo ad aver aperto un nuovo locale in questo periodo.
M: Ma forse si, sono un po’ pazzo come tutti gli artisti (ride ndr). La verità è che il locale avrebbe dovuto aprire nei primi giorni di lockdown, era tutto pronto. A questo punto abbiamo deciso di non posticipare ulteriormente, anche perché sin dal primo giorno di riapertura a Tor Bella Monaca abbiamo avuto il tutto esaurito.
Un successo ormai noto in tutta Roma e non solo quello della Pizzeria IQuintili, qual è la chiave?
M: Credo che la chiave del nostro successo sia la qualità delle materie prime, offriamo cose che solitamente non si trovano in una pizzeria. Noi offriamo una vera e propria esperienza ai nostri clienti dagli antipasti fino ai nostri dolci. Poi cerchiamo sempre di innovare il menù, per questo abbiamo dei fedelissimi che tornano più volte al mese. La nostra ultima aggiunta speciale fuori menù è un antipasto con due croccanti dischi di patate che avvolgono un gustoso mix di ingredienti: crema di burro e parmigiano, papaccelle napoletane arrostite, alici del Cantabrico, battuto di prezzemolo e aglio.
Qual è l’obiettivo che vuoi raggiungere con il locale di Via Eurialo?
M: Quando ho aperto a Tor Bella Monaca tutti mi chidevano “chi te lo ha fatto fare?”, questo perché è un quartiere non facile sotto vari aspetti. Con Via Eurialo vogliamo proprio acquisire quella clientela che non ha avuto la voglia e il coraggio di venire nella periferia. La risposta di questi primi mesi va oltre ogni più rosea aspettativa con tante persone in coda ogni sera in attesa che si liberi un tavolo dato che abbiamo 93 coperti.
Tu sei un maestro pizzaiolo che insegna in tutto il mondo anche con la tua Associazione Tecnicamente Pizza nel Mondo e ora sei arrivato ad avere anche questo secondo locale. Come trovi il tempo per fare tutto?
M: Vorrei dirti che ci riesco sempre, ma a volte è molto difficile coordinare tutti i vari impegni.
Ora mi ritrovo, ad esempio, la sera ad andare da un locale all’altro, anche perché amo portare di persona la pizza ai miei clienti, parlare con loro raccontando il mio lavoro. Devo dire un grande grazie al mio team, che ho dovuto ampliare necessariamente con la seconda apertura assumendo nuovo personale, e a mia moglie che mi è sempre accanto per la parte amministrativa permettendomi di dedicarmi all’aspetto creativo.
Il prossimo obiettivo dopo Via Eurialo?
M: Io sono campano originario di Pignataro Maggiore e a settembre avrò la soddisfazione di aprire un terzo locale sul lungomare di Riviera di Chiaia, sarà un momento molto significativo per me. La pizza è nata a Napoli e voglio che i napoletani possano assaggiare le mie creazioni giudicandole, lì si gioca il vero campionato mondiale della pizza.
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