Se ne parla a destra e a manca, ma ai più è un termine ancora sconosciuto o senza senso. Cerchiamo di fare chiarezza: cos’è il Nutriscore? Stando a quanto riporta un noto sito di divulgazione, “il Nutriscore è un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari sviluppato in Francia e pensato per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare attraverso l’utilizzo di due scale correlate: una cromatica divisa in 5 gradazioni dal verde al rosso, e una alfabetica comprendente le cinque lettere dalla A alla E.”
Nutriscore: una battaglia commerciale o salutistica?
L’obiettivo di questa nuova etichetta è, dunque, individuare con immediatezza la composizione di un prodotto e confrontarlo velocemente con articoli della stessa categoria. Chiamata anche “etichetta a semaforo”, Nutriscore è al centro di un dibattito lungo e complesso che coinvolge l’export del nostro paese e la chiave di lettura in termini nutrizionali legata alla salute dei consumatori.
Nonostante la nuova etichetta sia stata adottata subito in alcuni paesi, come Francia e Belgio, l’Italia si è schierata all’opposto sostenendo che le indicazioni dell’etichetta semaforo penalizzerebbero la dieta mediterranea e i prodotti Made in Italy. Nel contrapporsi ai paesi promotori del Nutriscore, dall’Italia arriva un’altra proposta: NutrInform Battery, un’etichetta che non valuta gli alimenti con un colore, ma ne spiega la composizione nutrizionale.
Report fa chiarezza sul caso Nutriscore e NutrInform
Una puntata di Report, il programma Rai condotto da Sigfrido Ranucci, intitolata “La guerra delle etichette” fa luce sulla questione Nutriscore.
Tra le varie interviste svolte dalle inviate di Report, il medico dietologo Antonio Pratesi de ilfattoalimentare.it dichiara che “Il giro d’affari che c’è all’interno della food industry è colossale, è più delle armi ed è più della droga.”
Dallo studio il conduttore Ranucci commenta questa dichiarazione sostenendo che “questo spiega la lotta tra due etichette, l’etichetta Nutriscore quella a semaforo e la NutrIform, quella a batteria. Non c’è solo dietro una lotta tra Italia o Francia ma anche tra lobby industriali e comitato scientifico.”
Come funziona l’etichetta semaforo
“Allora, il Nutriscore, l’etichetta a semaforo, è stata concepita in Francia dall’equipe del prof. Hercberg, ed è sostanzialmente composta da cinque colori e poi delle lettere, quando siamo in presenza della lettera A o B e i colori verde scuro o verde significa che siamo di fronte a prodotto che ha delle fibre, delle proteine e pochi contenuti di grasso. Quando invece andiamo sulle lettere C, D o E, e i colori cominciano a passare dal giallo all’arancione all’arancione scuro, significa che quel prodotto contiene degli elevati quantitativi di zuccheri, grassi e sali, cioè è potenzialmente pericoloso per la salute. Proprio per questa sua chiarezza e immediatezza è l’etichetta preferita dall’Oms, che vuole etichette che aiutino il consumatore a scegliere i comportamenti migliori per la prevenzione delle malattie.
Preferita anche dall’Europa, questo perché c’è il 59% della popolazione sovrappeso, il 23% di persone obese. In Italia poi noi siamo il quarto Paese europeo per bambini sovrappeso e addirittura il secondo per obesità infantile. Ed è per questo che il Nutriscore, l’etichetta a semaforo, è anche apprezzata dall’Associazione europea della Salute pubblica e dallo Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Però non esprime un giudizio sulla qualità del prodotto. Per questo che in Italia fa storcere il naso ai produttori ma anche ai politici.”