Lusso, Sogni e Cultura
LDC è un acronimo per Luxury, Dreams e Culture, cioè Lusso, Sogni e Cultura.
Tre parole impegnative scelte per il nome di un gruppo alberghiero in forte espansione con sede a Taiwan e presente in Italia dal 2013 con lussuose strutture di categoria 4 e 5 stelle situate in alcune delle destinazioni turistiche più apprezzate e suggestive: Roma, Venezia, Firenze, il Piemonte e l’Umbria. Il motivo per cui questo gruppo cinese con 2500 camere complessive ha deciso di investire in Italia è quasi più di natura sentimentale che economica: risale ai tempi in cui Nelson Chang, titolare della catena alberghiera, giunse per la prima volta in Italia da giovane con la sua famiglia e si innamorò degli incantevoli paesaggi, della storia, della cultura e soprattutto della calda amicizia incontrata.
Da qualche mese ha riaperto a Venezia uno dei gioelli di LDC. Si tratta di Palazzo Venart, affacciato sul Canal Grande a poca distanza dal Museo di Storia Naturale e da Palazzo Mocenigo che ospita il museo dei Tessuti, Costumi e Profumi, due indirizzi meno noti ma assolutamente da visitare nel panorama museale veneziano.
Palazzo Venart Luxury Hotel
Il resort è membro di The Leading Hotels of the World (LHW), la collezione che raggruppa le gemme più lussuose dell’ospitalità indipendente in Italia e nel mondo. L’arrivo è già una sorpresa: ci si ritrova immersi in uno splendido giardino che nasconde un magnifico edificio storico noto come Palazzo Bacchini delle Palme, le cui origini risalgono al ‘400.
Dopo una completa e accurata ristrutturazione sotto l’attenta supervisione di storici dell’arte veneziana e della Soprintendenza alle Belle Arti, l’intero edificio è stato riportato ai fasti del passato in ogni minimo dettaglio e ha riaperto le sue porte nel settembre 2016 con il nome di Palazzo Venart Luxury Hotel nella categoria cinque stelle lusso. Da giugno 2017 è entrato nella collezione LHW.
Sontuose scalinate in marmo, pregiati affreschi d’epoca che adornano corridoi, sale e soffitti, travi in legno a foglia d’oro e lampadari in vetro di Murano e bronzo hanno riacquistato l’antico valore grazie all’opera meticolosa di esperti restauratori locali, mentre gli arredi d’epoca, i broccati preziosi e i prestigiosi pezzi d’antiquariato rappresentano l’eccellenza dell’artigianalità veneziana contemporanea.
Le eleganti 18 stanze, 11 camere e 7 suites, sono finemente arredate da un lusso raffinato e improntate ad uno stile unico, ispirato ad un personaggio o una vicenda storica della cultura veneziana che ha reso leggendaria la Serenissima. Una delle proposte più esclusive dell’albergo è l’organizzazione di un evento o matrimonio con la formula “Hotel Buyout” che permette di disporre in esclusiva di tutto il Palazzo.
Glam: il ristorante che vanta 2 stelle Michelin
Inserito nella romantica cornice del Palazzo Venart Luxury Hotel, GLAM è l’esclusivo ristorante gourmet guidato dallo chef pluristellato Enrico Bartolini che propone menù esclusivi, creati con fantasia dall’estro di questo artista culinario. Il ristorante può accogliere fino a 40 persone all’interno dell’antica orangerie del Palazzo oppure all’aperto, nel fresco della riservata corte interna.
Lo chef e la sua squadra hanno introdotto nello scenario gastronomico veneziano un nuovo tipo di ristorante d’eccellenza dove vengono servite specialità classiche della tradizione rivisitate in chiave contemporanea con tecniche moderne. Un’ampia scelta di vini pregiati e un servizio assolutamente impeccabile rendono ancora più ricercata l’esperienza.
Nel 2017 poco dopo l’apertura, il Glam è stato insignito della prima stella Michelin e nel 2019 della seconda, distinguendosi per qualità e stile, merito del talento di Enrico Bartolini e della costante applicazione del resident chef Donato Ascani.
Il menù di Glam
Sapori tradizionali della laguna Veneziana rivisitati e arricchiti da un prezioso tocco contemporaneo sono riassunti nel menù Natura e Origini da 9 portate istintive selezionate volta per volta da Donato Ascani da una carta molto caratterizzata, composta solo da quattro entrate, quattro primi piatti e quattro portate principali. Tra questi la zucchina di Sant’Erasmo, uova e birra Strike, la tagliatella di pane al pomodoro e il piccione, senape nera e rape. Lo stesso spirito che gioca tra tradizione e innovazione si percepisce già nel nome del menù Arte, orti e laguna, composto da Benvenuto con gioco di gusto e consistenza, Acquadelle in salse, Patata e granseola, Anguilla, rafano, alloro ed erbe amare, seppia affumicata al mirto, spaghetto tiepido, scalogno marinato e dragoncello, Non solo pesce, Predessert e conclusione con Omaggio a Venezia: “Marocchino”.