Come ben sappiamo, la ristorazione è uno dei settori che ha pagato di più le conseguenze della pandemia. La Federazione Italiana Pubblici Esercizi nella sua indagine ha riscontrato che nel 2020 i consumi sono calati del 37,4%. Nel 2021 il calo è sceso al 28%. Si stima una perdita di quasi 56 miliardi di euro, 45.000 imprese e circa 300.000 posti di lavoro. Un quadro molto triste che segna una situazione di emergenza ancora in atto.
Ma una piccola luce in fondo al tunnel c’è, nonostante le restrizioni del governo. Oltre alla speranza della scomparsa della pandemia, c’è anche una rinnovata fiducia verso la ristorazione e iristoratori.
Lo conferma uno studio sostenuto da EIT Food che ha riscontrato un forte cambiamento nella ristorazione negli ultimi due anni. È quanto riportato anche da rapporto annuale della FIPE. Si sono evidenziati dei profondi cambiamenti nei consumi. Si mangia a casa e di tanto in tanto si opta per il delivery. Più raramente si trascorre pranzo e cena nei pubblici esercizi.
Le restrizioni imposte dal governo per ridurre i contagi da Covid-19 hanno pesato molto sulle attività. Modificando, di conseguenza, le prospettive di ripresa.
Diversi fattori, però, fanno sì che la fiducia dei consumatori crescanei confronti di tutti i protagonisti dell’agroalimentare, dall’agricoltore al ristoratore.
La normalizzazione della pandemia ha consentito in modo graduale di occupare di nuovo spazi di socialità attraverso il cibo. È stato fatto un grande sforzo dai ristoratori nella prevenzione del contagio, nel rispetto delle norme e nel far sentire i consumatori al sicuro.
Nell’ultimo anno, in Italia, le aziende di ristorazione hanno fatto sforzi straordinari per fornire cibo e bevande in sicurezza per prevenire la diffusione del Covid-19. Il vero ostacolo sono stati i decreti e le restrizioni dettate del governo a causa della pandemia.
Grande fiducia anche nella produzione. C’è stato molto sostegno ai produttori di cibo. La percezione è che abbiano contribuito a evitare diversi problemi nella catena durante la pandemia. Mantengono, così, salda la fiducia nel settore. Gli italiani riconoscono il valore del lavoro agricolo, la professionalità e il prodotto made in Italy e del km 0.
Il consumatore predilige e ricerca una relazione trasparente e chiara con chi produce e chi serve. I valori, infatti, sono elementi che guidano le scelte dei consumatori. La fiducia è importante in tutti gli ambiti della vita. Soprattutto parlando di cibo, che entra nel nostro corpo e fa parte di noi, con un impatto sul nostro benessere.