Le ricette di culture e tradizioni diverse sono ormai diventate protagoniste delle nostre abitudini alimentari. Dopo il sushi, per gli amanti della cucina orientale ecco il piatto che, presentato in tantissime varianti, sta spopolando nelle cucine di tutto il mondo: è il poke. Insalata tipica hawaiana ricca di pesce, è diventato ormai una moda, un trend fatto conoscere sia dai ristoranti di un certo livello fino ai più popolari take away che, in alcuni casi, ne hanno fatto un vero e proprio format.
Cos’è il poke?
Il poke ha origini molto antiche: sembrerebbe risalire al 400 d.C. quando i polinesiani, attraversando l’Oceano Pacifico, arrivarono alle Hawaii. I pescatori, infatti, avevano l’abitudine di consumare pesce crudo tagliato a cubetti direttamente sulle barche come spuntino veloce (pow kay significa letteralmente affettare, tagliare trasversalmente pesce o legno).
Il poke hawaiano è uno dei piatti della tradizione dell’isola ed è composto da pesce locale, tendenzialmente tonno a pinna gialle, alghe, noci kukui e sale marino: nel corso degli anni si è arricchito di altri ingredienti e condimenti come il riso bianco, le verdure crude e infine, mango o avocado, in grado di conferirgli un particolare tocco esotico e fresco.
Come si prepara e quali sono le caratteristiche del poke?
Come è successo per il sushi e per il kebab, approdando sulla terraferma e viaggiando attraverso il globo, la commistione di ingredienti, l’adattamento alle consuetudini, ai gusti e agli usi locali, sono stati inevitabili: ed è ecco quindi che la “nostra” poke bowl è assai diversa dall’originale e soprattutto presenta una serie infinita di varianti che la rendono perfetta per ogni palato.
Per realizzare una perfetta poke bowl sono necessari alcuni ingredienti, immancabili secondo la ricetta originale:
- Riso: il primo ingrediente della poke bowl è il riso, basmati o integrale, cotto al vapore o bollito. È la base della ricetta anche in termini di costruzione del piatto stesso;
- Pesce crudo: si utilizza principalmente tonno e salmone già abbattuto, tagliato a pezzetti e marinato con salsa di soia e cipollotto fresco: ottimo anche lo zenzero, tutti i tipi di alghe e semi vari come goij, acai, sesamo bianco e nero;
- Edamame: la soia e i fagiolini sono essenziali; in generale, si dovrebbe usare una verdura e le edamame sono tra le più buone. Pomodori, cetrioli, ceci, ravanello, germogli crudi, tagliati sottilissimi e serviti sopra il riso come a formare un orologio composto da tanti spicchi ove posizionarci il pesce, le verdure, la frutta uno di fianco all’altro e semi tostati o al naturale sparsi sopra;
- Frutta: l’avocado è il più impiegato, segue ananas, melone e frutta di stagione.
Tutte le varianti del piatto più trendy dell’estate
Occidentalizzare la poke bowl non è stato difficile visto che si può mescolare con qualsiasi cosa: da solo pesce si è passati alla carne fino alla realizzazione in versione vegetariana e vegana.
– Il poke al pollo: il poke realizzato con il pollo prima marinato e poi cotto ai ferri è ottimo, perfetto come pranzo veloce da consumare con gli amici. Le spezie devono essere utilizzate per dare un gusto al piatto straordinario, paprika, curry ma anche salse come la maionese, salsa bbq o cesar sauce.
– Il poke al salmone: la versione con il salmone è tra le più buone, anche quella più richiesta perché ricorda molto il sushi. Il salmone può essere reso gustoso con dei semi di sesamo, per dare al piatto un tocco in più. Ci si può sbizzarrire con la scelta delle verdure, delle salse e della frutta. Insomma, ananas, sushi, salmone, edamame e verdure occidentali per un pranzo completo e gustoso.
– Il poke bowl vegetariana: non ci sono nè carne nè pesce. Si realizza una zuppa di verdure, con tutte quelle che si preferiscono. Possono esserci patate ma anche fagioli, fagiolini, asparagi, cetrioli… la lista potrebbe essere infinita. Il riso, in ogni caso, resta la base più usata.