Secondo la piattaforma di prenotazione online dei ristoranti di TripAdvisor, è oggi possibile riservare in rete il proprio tavolo in quasi 1.600 ristoranti che dichiarano di proporre in menù (non in maniera esclusiva) specialità gluten-free. Quanto alle città, la classifica di quelle che al momento presentano più ristoranti gluten-free friendly prenotabili online, è:
Roma, Milano, Firenze, Torino, Venezia e infine Bologna.
La tendenza del resto è quella di una crescita delle prenotazioni in questo tipo di ristoranti: nel primo semestre dell’anno l’aumento è stato del 156% rispetto ai sei mesi precedenti, mentre i coperti hanno registrato una crescita del 140%. Alla luce di questi numeri, TheFork ha interpellato alcuni tra i più noti influencer della rete per capire come si sta evolvendo il panorama ristorativo gluten – free.
“Oggi soprattutto nelle grandi città, stanno nascendo locali in cui si mangia esclusivamente senza glutine, nelle cui cucine vengono realizzati piatti della cucina tradizionale o contemporanea, in chiave gluten free”. Spiegano ancora le foodblogger Elena D’Alessandro ed Eleonora Mariella (Pane amore e celiachia).
Un cambiamento generato da un contesto sempre più attento a chi ha specifiche esigenze alimentari a tutti i livelli della filiera, spiega la foodblogger Sonia Mancuso (La Cassata Celiaca): “Abbiamo centinaia di aziende che si occupano di gluten free, dal piccolo produttore artigianale alle grandissime aziende multinazionali. Questo ha fatto sì che l’offerta fosse sempre più varia e che i ristoratori possano avvalersi di moltissimi prodotti senza glutine reperendoli con estrema facilità anche all’ingrosso”.
“L’offerta gluten-free è oggi molto simile a quella con glutine, nel senso che possiamo trovare ristoranti più o meno qualificati”, continua lo chef gluten-free Marcello Ferrarini autore del libro “Tutta un’altra pasta”, edito da Mondadori e chef della trasmissione “Senza glutine con gusto” in onda su Gambero Rosso Channel. “C’è una grande attenzione verso questo nuovo mercato perché è un fenomeno attestato dai numeri. Chi lavora in ambito ristorativo sta aprendosi alla cucina gluten-free e a quella attenta ad altre intolleranze. Vi sono ristoranti che propongono piatti senza glutine all’interno della ristorazione convenzionale, ma stanno crescendo anche delle nicchie di ristoranti interamente dedicati alla cucina senza glutine sia sotto il profilo della contaminazione, che viene completamente esclusa, sia sotto il profilo dell’offerta verso il consumatore. E’ una cosa buona per dare la possibilità, a chi è celiaco o intollerante, di andare in un posto sicuro, ma dove tutti mangiano bene. Quella senza glutine, infatti, può essere anche una cucina buona per tutti”.
fonte: TheFork