La vendemmia 2024 si preannuncia come un anno di speranze e sfide per il settore vitivinicolo italiano. Con un incremento del raccolto dell’8% rispetto alla disastrosa annata precedente, la produzione di vino si stima tra 41 e 42 milioni di ettolitri. Tuttavia, il maltempo e la siccità continuano a pesare sul Vigneto Italia, lasciando preoccupazioni per la qualità e la redditività futura.
Un’analisi profonda della situazione della vendemmia 2024, delle condizioni climatiche e loro impatto
Secondo un’indagine condotta da Coldiretti e Centro studi Divulga, il G7 dell’Agricoltura a Ortigia ha messo in evidenza come la vendemmia 2024 sia caratterizzata da una netta divisione geografica. Al Nord, le intense piogge e le grandinate hanno messo a dura prova i viticoltori, richiedendo interventi per la difesa fitosanitaria, specialmente nei vigneti biologici. D’altra parte, il Centro Sud mostra una situazione leggermente migliorata, anche se gli agricoltori devono fronteggiare la siccità, in particolare nel basso Adriatico e in altre regioni come Basilicata, Calabria e Sicilia.
– Raccolto previsto: 41-42 milioni di ettolitri
– Incremento rispetto al 2023: 8%
– Produzione vinicola media: ben al di sotto degli anni precedenti
Le condizioni meteorologiche hanno influenzato il ritmo della vendemmia, iniziata in ritardo di 10-15 giorni al Nord, mentre al Sud ha visto un anticipo già dalla seconda metà di luglio. Tuttavia, la qualità attesa si attesta tra buona e ottima, con il 76% dei produttori convinti che la vendemmia 2024 supererà le annate passate.
Le sfide future oltre alla vendemmia 2024 e le richieste di Coldiretti
Il cambiamento climatico ha aggravato i costi di produzione, minacciando la redditività delle aziende. Coldiretti ha chiesto interventi concreti da parte delle istituzioni nazionali e comunitarie, tra cui:
– Finanziamenti per ricerca e investimenti
– Maggiore flessibilità nelle autorizzazioni al reimpianto
– Istituzione di un fondo straordinario nazionale per le emergenze
Un altro aspetto positivo è rappresentato dall’enoturismo, in rapida ascesa. Nel 2024, le notti trascorse tra le vigne hanno superato il record delle sei milioni, offrendo esperienze uniche in agriturismi e bed & breakfast.
L’Italia conta 635 varietà di viti, il doppio rispetto alla Francia, con il 70% delle bottiglie destinate a Docg, Doc e Igt. Il vino italiano rappresenta anche la prima voce dell’export nazionale, con un valore di 3,9 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2024, segnando un aumento del 3% rispetto all’anno precedente.
La vendemmia 2024, pur portando buone notizie, si presenta come una sfida per il futuro del vino italiano. Le richieste di intervento sono chiare e urgenti, ma l’abilità dei viticoltori italiani nel garantire qualità potrebbe rappresentare la chiave per affrontare le difficoltà climatiche.