La domanda delle domande è: “Quando riaprono i ristoranti?” insieme a “Quando riaprono i bar?” e “Quando riaprono le pizzerie?”. Lo cercano tutti su Google, ristoratori e clienti. La voglia di condividere un pranzo, una cena o un aperitivo fuori, dopo 2 mesi di restrizioni, si fa sentire più che mai.
È arrivata l’ufficialità: da lunedì 18 maggio potranno riaprire bar, ristoranti, negozi, estetisti e parrucchieri, ma non in tutt’Italia. A prendere la decisione sarà ogni singola Regione, in maniera autonoma. Questo è quanto è emerso dalla riunione tra Giuseppe Conte, Francesco Boccia e Roberto Speranza in videoconferenza con i governatori italiani.
Dopo l’apertura anticipata che ha riguardato l’Alto Adige, tocca ora a tutti gli altri.
Aperture: decidono le Regioni, ma…
Anche se da lunedì le Regioni potranno aprire le attività al dettaglio e la ristorazione, l’esecutivo avrà comunque la facoltà di intervenire con nuove restrizioni qualora la situazione peggiorasse. Le restrizioni e le chiusure in alcune aree geografiche, dunque, non sono da escludere.
Il turismo continuerà a soffrire: resta di fatto ancora vietato lo spostamento tra le diverse Regioni, anche tra quelle confinanti. Il via libera alla mobilità intraregionale potrebbe arrivare a partire dal 25 maggio o dalla settimana successiva, con qualche eccezione. Già da ora, dai comuni del Veneto al confine con quelli del Trentino e viceversa, ci si può spostare per andare a trovare i congiunti, ad esempio.
A seguito del monitoraggio dei dati raccolti sino ad oggi, il presidente Conte insieme ai tecnici ha esposto le linee guida per consentire alle Regioni di riaprire le attività dal lunedì successivo. Le linee guida e i protocolli di sicurezza sono indicati per ogni attività per una riapertura nella massima sicurezza.
Quali sono le regole per bar e ristoranti?
Quando riaprono i ristoranti è stato detto. Per quanto riguarda, invece, le regole da rispettare?
Le attività commerciali hanno un rischio di aggregazione medio-alto, dunque la riorganizzazione degli spazi è fortemente consigliata. Dove possibile i clienti dovranno essere accomodati negli spazi esterni, all’aperto, sfruttando i dehors e i giardini.
La bozza prevede che gli spazi interni dovranno permettere almeno 2 metri tra un tavolo e l’altro e almeno 4 metri quadrati per ciascun cliente. 40 metri di locale = 10 persone. 100 metri di locale = 25 persone.
Se i clienti sono seduti allo stesso tavolo e il locale è dotato di separatori in vetro o plexiglass, la distanza tra loro potrà essere ridotta anche a 1 metro e mezzo. Non sono in alcun modo consentiti i buffet.
Stando alla bozza, è probabile che venga chiesta la prenotazione obbligatoria per evitare assembramenti di clienti in attesa di entrare nel locale.
Le mascherine sono obbligatorie per i clienti prima e dopo i pasti. La si può togliere solo nell’atto in cui si mangia o si beve. L’obbligo di indossare le mascherine vale anche per i dipendenti, che non dovranno mai toglierla in sala. Spetta ai locali mettere a disposizione della clientela i prodotti igienizzanti per la disinfezione delle mani.
Sì a segnaletiche che distinguano i percorsi per la fila alla cassa o al bagno. Sì, dove possibile, alle corsie differenziate per l’entrata e l’uscita dei clienti. Anche alle stoviglie monouso pre-confezionate sono viste di buon occhio.