A pochi passi dal Canal Grande e dal mercato del pesce di Rialto, vicino alla splendida Galleria Internazionale d’Arte di Ca’ Pesaro e al Museo di Arte Orientale gestiti dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, in una calle chiamata Regina e un po’ nascosta (sconta in dialetto veneto) sta appunto il ristorante Regina Sconta.
Il ristorante Regina Sconta
Il ristorante Regina Sconta è stato aperto nel 2018 dallo chef Andrea Bovo, veneto di Mirano con un’intensa passione per la cucina che ha forgiato il suo percorso attraverso anni di sperimentazioni e studio culinario.
Dopo numerose esperienze in Italia e all’estero dove ha coltivato un amore profondo per l’arte gastronomica, è riuscito a coronare il suo sogno, l’apertura di un ristorante tutto suo, dove ogni piatto è un’opera d’arte, una sinfonia di sapori e profumi che incanta tutti i sensi dei commensali.
Accoglienza calorosa e dettagli culinari
Nelle due sale, una da 16 coperti con tavolini separati, l’altra sul retro con 18 coperti in due tavoli alti all’americana, molto conviviali, Ylenia Gasparotto, co-proprietaria, sommelier e animatrice del ristorante, accoglie con calore e simpatia gli ospiti, li fa sentire subito a proprio agio con la sua gentilezza e spiega i dettagli delle proposte di una carta ispirata dalla stagione e dalla laguna con ingredienti freschi e unici, che stimolano e guidano la creatività in cucina.
Tutte le carni sono selezionate da piccoli allevatori, che utilizzano metodi non intensivi, molte verdure provengono dagli orti sulle isole della laguna, l’atmosfera soffusa e calda del locale crea un’ambientazione avvolgente, mentre i colori vivaci e dettagli artistici alle pareti aggiungono un tocco frizzante di vivacità.
Un viaggio culinario attraverso i sapori
Dopo un saluto della cucina, la carta propone come antipasti la battuta di cervo con midollo affumicato, ostriche e salicornia, un’erba della laguna; la lingua di vitello arrostita con broccoli in tre cotture, acciughe e salsa verde; un delicato piatto molto veneto, il baccalà fritto in pastella su un letto di crema di zucca con finocchio e scaglie di tartufo nero; il polipo che quando possibile proviene dal noto del mercato del pesce di Caorle, grigliato con ceci al bacon, topinambur e castraure, un carciofo violetto dell’isola di Sant’Erasmo e infine l’uovo bio cotto a bassa temperatura a 63 gradi con spuma parmentier e tartufo.
L’arte della cucina di Andrea Bovo
Proprio il tartufo è uno degli ingredienti più amati dallo chef, che lo usa nei suoi tanti piatti-firma, perché il suo pensiero è un piatto buono è sempre un piatto firma, come i tagliolini all’uovo con zabaione salato, tartufo nero fresco e parmigiano reggiano Vacche Brune. La scelta degli altri primi spazia dal risotto del giorno ai ravioli verdi al castrato e stracchino delle valli Orobiche e fondo bruno, dalla calamarata di pasta di Gragnano con moscardini alla buzara e nduja ai cappellacci ripieni di mazzancolle, casatella DOP, bisque di crostacei, limone bruciato e acetosella.
Tra i secondi piatti un petto di faraona latte e miele, con verdure arrostite e fondo bruno; il trancio di ventresca di tonno rosso, fondo al Porto e bieta; la frittura mista con calamari, seppia, gamberi, capasanta, pesce bianco, sarde, canestrelli e verdure; il filetto di branzino selvaggio con laccato del suo fondo allo zafferano, carciofini confit e porro; infine l’arrosto di seitan con verdure brasate e fondo di cottura.
Innovazione e varietà da Regina Sconta
Ma la chiave stilistica di Andrea Bovo è l’innovazione: ama cambiare i piatti anche ogni settimana o addirittura con gli arrivi del giorno. Propone piatti fuori dalla carta quando per ragioni di intolleranze alimentari o semplicemente di gusto un commensale preferisce qualche variazione. Tra i primi compaiono ad esempio gli spaghetti ai ricci di mare, arancia candita e bottarga di branzino. tra i secondi una tenerissima guancia vitello fondente su un letto di puré, servita con il tartufo e come dessert un tortino al cioccolato dal cuore caldo con caramello salato e miele.
Atmosfera e selezione di vini
Mentre ai tavoli si intrecciano conversazioni intime, soprattutto alla sera quando c’è più traffico di coppie o di amici. il profumo di cibi provenienti dalla cucina invade l’aria, stimolando l’appetito e creando un’atmosfera irresistibile per gli amanti del buon cibo e del divertimento. E anche di un buon bicchiere di vino, perché la lista selezionata da Ylenia a partire delle bollicine di Franciacorta propone tanto Collio goriziano, con le etichette di Primosic in prima fila, ma anche Alto Adige, Veneto, Toscana e Piemonte per i rossi, alcuni vini dal sud come la falanghina campana e dalla Sardegna come il vermentino di Gallura. Le bottiglie spaziano comunque in tutta Italia, con un paio di proposte francesi e un inusuale riesling renano.
Con una delicata musica di sottofondo, l’ambiente colorato e rustico, un antico magazzino con travi al soffitto e mattoni a vista, è impreziosito alle pareti da paesaggi lagunari di un artista veneziano, Andrea Morucchio. Sono opere innovative certificate dalla blockchain: tanti piccoli tasselli fotografati del pavimento della basilica di San Marco, riprodotti digitalmente con una stampa speciale come in un puzzle, che formano tutti insieme macchie di colori ben riconoscibili.
Crediti foto: Cynthia Beccari