A seguito della pubblicazione dell’articolo “Home Restaurant: come organizzare l’attività in attesa della normativa” redatto dall’avv. Barbara Calza, pubblichiamo replica di Gaetano Campolo, CEO e Founder di Home restaurant Hotel srl.
Rettificando il contenuto del precedente articolo, Campolo dichiara:
«Home restaurant Hotel srl piattaforma leader in Italia nel settore Home Restaurant contesta l’articolo in questione in ogni sua parte.
Il settore Home Restaurant al momento non prevede alcuna scia perché così come anche da voi spiegato nel titolo siamo in attesa di normativa e per tanto per attivare la Scia manca il codice ATECO di riferimento che può essere indicato solo dopo una legge.
Ad oggi l’unica modulistica è la comunicazione in questura come da parere del ministero dell’interno del 1 febbraio 2019 parere richiesto apre dalla Home Restaurant Hotel srl con il supporto dell’avvocato Giorgio Taormina così come scritto nel parere stesso.
Tutti i nostri iscritti hanno comunicazione in questura pratiche che sbriga la staff di Home restaurant Hotel srl incluso nell’iscrizione.
A sostegno di quanto sopra affermato a nostro favore si aggiunge la sentenza del Giudice di Monopoli che condanna il comune che chiedeva la scia pubblicata sul Sole 24 ore e Corriere della Sera, il bollettino Antitrust del 30 Marzo 2017 che boccia ogni provvedimento dal 2017 è tutto quelle era stato prima di quella data e due Agende Europee del 2014 e 2016 a favore del settore.
A livello fiscale un home restaurant può incassare con codice fiscale 5 mila euro annui rilasciano una marca da bollo da 2 euro se la fattura supera i 77 euro, superati i 5 mila euro al momento si può ” aggirare la legge” aprendo la p.iva come cuoco a domicilio lavorando nel proprio domicilio 3 giorni a settimana come da parere del ministero dell’interno.
Inoltre in queste settimane siamo in trattativa con il Quirinale per dare una svolta a questo settore con la speranza che il Governo ascolti veramente le esigenze del Paese.
Per tanto riportiamo in basso quanto affermato da voi in questo virgolettato che è tutto falso e reca danno ad Home Restaurant Hotel srl e tutti i propri associati:
“A tutt’oggi, pertanto, in attesa di una auspicata specifica normativa, all’attività in questione si applicano le disposizioni di cui all’art. 64 del D.Lgs. 59/2010. Da ciò ne deriva l’obbligo, per il titolare che intende dare inizio a questa attività, di possedere i requisiti di onorabilità e professionalità di cui all’art. 71 del D. Lgs. 59/2101 e, quindi, l’aver frequentato corsi professionali per il commercio riconosciuti o l’aver esercitato attività di impresa nel settore alimentare o di somministrazione di cibo e bevande per almeno 2 anni nei 5 anni precedenti o, infine, essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o laurea triennale o diploma triennale presso un istituto professionale attinente.
Qual è il passo successivo?
Una volta appurata la presenza di detti requisiti, occorrerà presentare la SCIA (con la comunicazione degli orari di apertura e di esercizio) o richiedere l’autorizzazione, ove trattasi di attività svolte in zone tutelate (nel caso in cui, a causa dell’ubicazione del home restaurant, vi possono essere problemi di controllo del territorio in merito alla somministrazione di bevande alcoliche).
Inoltre, l’esercizio dell’attività di somministrazione deve rispettare le norme urbanistiche, edilizie igienico-sanitarie e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Pertanto occorrerà conseguire l’attestato HACCP, mettere a norma i locali e svolgere correttamente tutte le operazioni di conservazione ed imballaggio degli alimenti.
In conclusione
Infine, è bene ricordare che, nonostante non sia previsto un obbligo (contenuto invece nel DDL), sia inoltre opportuno assicurarsi dai rischi derivanti dall’attività, attraverso la stipulazione di una polizza assicurativa RC verso terzi sia per l’attività che per l’abitazione, per eventuali danni causati a terzi”.»