Hai mai provato la pastiera napoletana gluten free?
I segreti che rendono la pastiera napoletana un dolce molto amato sono forse è il grano, certamente l’uso della ricotta che fa infatti un gioco di sponda per quanto riguarda la consistenza che costituisce poi il vero piacere quando si mangia la pastiera e che la rende differente dalla pizza di crema, non a caso nelle zone interne la percentuale di grano aumenta trasformandola in una sorta di classica torta rurale.
Un altro elemento della Pastiera è la bassa sensazione zuccherina, dato che fa del dolce pasquale qualcosa di unico, moderno e antico, dunque classico. Qui la ricetta della pastiera napoletana gluten free.
La pastiera napoletana gluten free con quinoa
Ingredienti
Per la frolla:
400 g mix senza glutine base per pasta frolla
200 g burro
150 g zucchero
2 uova intere
1 tuorlo
La buccia di un’arancia grattugiata un pizzico di bicarbonato
Per il ripieno:
300 g latte intero
200 g quinoa in chicchi
125 g zucchero semolato
Per il ripieno:
300 g latte intero
200 g quinoa in chicchi
125 g zucchero semolato
Per la crema:
5 tuorli d’uovo
135 g zucchero semolato
60 g amido di tapioca consentita 420 g latte
80 g panna fresca
Per la farcitura:
150 g ricotta vaccina
1 uovo intero
1 tuorlo d’uovo
100 g zucchero semolato
1 fialetta fiori d’arancio grattugiato 60 g arancia candita consentita
60 g uvetta sultanina
Procedimento
Per la frolla:
Inizialmente dividere a pezzetti il burro e versarlo in una terrina,aggiungere lo zucchero ed iniziare ad amalgamare con le mani. Aggiungere il mix, il bicarbonato e l’arancia grattugiata e amalgamare bene il tutto, quindi unire le uova ed incorporare fino a ottenere un composto omogeneo e compatto.
Creare con esso una palla, avvolgerla nella pellicola da cucina. Infine far riposare in frigorifero per 40 minuti.
Per il ripieno:
Versare il latte in una casseruola, scaldarla a fiamma moderata per alcuni minuti, quindi tuffarvi la quinoa e 125 g di zucchero semolato e cuocere. Mescolare ogni tanto, fino a quando il liquido sarà stato assorbito.
In conclusione trasferire quindi la quinoa in un colino a maglia fitta e lasciarla sgocciolare.
Per la crema:
Versare il latte e la panna in un pentolino e scaldare il tutto, senza raggiungere l’ebollizione. Lavorare in una terrina i tuorli con lo zucchero semolato, lavorando energicamente il composto con le fruste elettriche, fino a renderlo chiaro e spumoso; aggiungere a pioggia la tapioca setacciata e continuare a lavorare.
Poi versare a filo il composto di latte e birra, continuando ad amalgamare con le fruste per evitare che si formino grumi (se necessario passare la crema ottenuta con un setaccio a maglie fitte). Trasferire il tutto nel pentolino del latte e cuocere per 5 minuti a fuoco moderato, mescolando di continuo, fino a quando la crema apparirà cremosa, ma densa.
Trasferirla in una terrina capiente, coprire con pellicola da cucina e fare riposare in frigorifero per 1 ora.
Per la farcitura:
Prendere un’ampia terrina e disporvi la ricotta, lo zucchero semolato, le uova sgusciate. Inoltre l’uvetta, ammollata in acqua e strizzata, l’arancio candito e l’aroma di fiori d’arancio, e mescolare il tutto con una spatola. Aggiungere anche la crema e la quinoa ben sgocciolata. Poi mescolare bene il tutto. Ottenuto un composto omogeneo, coprire con pellicola da cucina e far riposare in frigorifero per 20 minuti.
In seguito riprendere l’impasto di pasta frolla. Dopodiché eliminare la pellicola e lavorarlo velocemente sul piano con il palmo della mano, senza scaldarlo troppo. Stenderlo con il matterello sul piano leggermente infarinato allo spessore di 3 mm. Infine ricoprite due stampi lasciando da parte un po’ di impasto. Da ultimo foderare con ciascun disco una tortiera e disporvi dentro il composto preparato.
Stendere l’impasto tenuto da parte e ritagliarlo con una rotella festonata, creando delle listerelle; guarnire con esse la superficie delle due pastiere, quindi cuocere nel forno caldo a 170 °C per 1 ora. Al termine, sfornare e lasciare riposare (l’ideale sarebbe farla asciugare per un giorno intero, oppure dopo 4- 5 ore). A questo punto tagliare e servire.
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