Dopo la dolorosa scomparsa il 26 dicembre 2017 del maestro della cucina italiana, lo chef Gualtiero Marchesi, il genero Enrico Dandolo ha voluto che venisse data la giusta riconoscenza ai piatti dello Chef .
In particolare questa pratica riguarderà uno dei piatti più celebri di Gualtiero Marchesi, il Riso Oro e Zafferano nato nei primi anni Ottanta e ancora preparato regolarmente nel ristorante milanese che porta il nome dello Chef, portata che verrà precisamente numerata e affiancata da una regolare certificazione contenente i numeri e la descrizione della pietanza. È l’inizio di una lunga avventura.
“Mi sono affezionato a questo piatto, l’ho anche riprodotto sulla spillina che porto al bavero e più lo guardo è più mi rendo conto che non ha bisogno di spiegazioni. È così puro, elegante, autosufficiente, che potrebbe esistere da sempre: un piccolo quadrato posato dentro un cerchio, reso attraverso il perfetto accordo cromatico e il contrasto tra la superficie compatta del riso allo zafferano e la foglia d’oro, increspata dal calore.Giallo su giallo, giocando su due tonalità, una più opaca e l’altra traslucida. Composizione e materia, tutto facile, calibrato, addirittura ovvio.”
Gualtiero Marchesi– dicembre 2017
100.000 riso, oro e zafferano dal 1981 al 2017
L’idea di questa riconoscenza è nata da una richiesta improvvisa dello Chef Gualtiero Marchesi stesso di quanti piatti di Riso Oro e Zafferano fossero stati serviti fino ad allora.Dopo aver fatto due calcoli approssimativi e dopo essersi confrontati con l’azienda che fornisce loro le foglie d’oro e sono giunti ad un numero come circa 100.000 piatti.
Questo certificato numero 100.000 rimarrà nella storia di Gualtiero Marchesi e rientrerà anche nel museo a lui dedicato, un progetto che sta nascendo dalla volontà degli eredi dello Chef.
Per il 19 marzo, giorno del suo compleanno, hanno programmato la proiezione in simultanea in diverse capitali del mondo del documentario presentato in anteprima a maggio scorso al Festival di Cannes.
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Credit: Lucio Elio