Bollino blu ristoranti: cos’è?
Un bollino blu che garantisce la sicurezza per i circa 5 milioni di italiani che soffrono di allergie a cibi o intolleranze.
La SIAAIC – Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica – ha deciso di organizzare dei corsi per i ristoratori e gestori di esercizi alimentari con lo scopo di identificare tutti quei locali dove allergici e intolleranti potranno mangiare senza pericolo. Da fine aprile prenderanno il via a Roma, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, coordinati da Domenico Schiavino, responsabile del Servizio di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, e si estenderanno poi in tutta Italia.
L’obiettivo del bollino blu per ristoranti
Lo scopo è di educare chi lavora nella ristorazione considerati i numeri sempre più preoccupanti. Gli allergici sono 2 milioni. A loro si aggiungono altri 2 milioni di intolleranti a uno o più alimenti. Ma sono moltissime le forme di allergia al cibo che si stanno diffondendo.
Si stimano per esempio circa 5 milioni di allergici al nichel, un metallo contenuto in vari alimenti. Senza contare le circa 100.000 persone, in incremento, che non tollerano gli additivi alimentari. Nei corsi, gli chef verranno informati su come gestire al meglio le allergie con un menù dedicato. Spazio inoltre alle procedure da attivare in caso di emergenza e ai problemi posti dagli alimenti ‘nascosti’ nelle preparazioni in apparenza a prova di allergico. Non mancano, ovviamente, le informazioni sulle reazioni crociate tra alimenti.
Inoltre, “alleneremo il personale dei ristoranti a riconoscere le manifestazioni cliniche di allergia alimentare, soprattutto nelle forme più gravi. Spiegheremo che cosa sia necessario fare per intervenire nel modo più corretto”, aggiunge Mario Di Gioacchino, vicepresidente SIAAIC. Il fine di questi corsi è andar oltre alla semplice etichettatura dei 14 gruppi alimentari allergizzanti individuati dall’Ue e per cui è obbligatoria la segnalazione. Uno degli obiettivi è rispondere alla raccomandazione del Regolamento Europeo che suggerisce la presenza di personale formato ad affrontare le allergie tra gli addetti al pubblico.
Fonte: ansa.it