Il taglio al cuneo fiscale
Il Consiglio dei Ministri riunitosi martedì 19 ottobre alle 17.10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi ha approvato, nel documento programmatico di bilancio, il taglio al cuneo fiscale. Il documento illustra le principali linee di intervento che verranno declinate nel disegno di legge di bilancio e gli effetti sui principali indicatori macroeconomici e di finanza pubblica. La manovra di bilancio ha l’obiettivo di sostenere l’economia nella fase di uscita dalla pandemia e rafforzare il tasso di crescita nel medio termine.
Il tavolo tecnico con il comparto ristorazione
La misura del taglio al cuneo fiscale per la ristorazione è stata avanzata dall’Associazione Ambasciatori del Gusto, dall’Associazione Professionale Cuochi Italiani, dall’Associazione Charming Italian Chef e e da Jeunes Restaurateurs durante il tavolo dello scorso 6 ottobre con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli e la Viceministra allo Sviluppo Economico Alessandra Todde.
Tra i temi discussi c’è il superamento di alcune criticità legate al contesto normativo che caratterizza il mercato, connotato da limitazioni e iter procedurali particolarmente impattanti per il business delle imprese.
È stata sollecitata la necessaria riforma del lavoro, che riconosca al comparto caratteristiche uniche non paragonabili ad altre realtà cui oggi è assimilato, congiuntamente alla riduzione del cuneo fiscale e alla reintroduzione dei voucher.
Per perfezionare le riforme appena citate sarà necessario partire da un concreto riordino dei codici ATECO, attraverso la creazione di un registro delle imprese, che rappresenti un incubatore di riforme, come ad esempio prevedere forme di agevolazione fiscale per favorire l’utilizzo della moneta elettronica, strumento trasparente volto a contrastare anche il fenomeno dell’evasione fiscale.
Si è inoltre parlato del Fondo ristorazione, una delle più importanti misure di sostegno per la categoria ideata e proposta dalle Associazioni, la prima dedicata in maniera esclusiva, che ha considerato il settore come anello fondamentale della filiera.
Si è ribadita la necessità della creazione di un ufficio ministeriale dedicato alle politiche di settore e di filiera per mantenere un dialogo permanente con le Istituzioni, in modo da esporre in modo continuativo e propositivo riflessioni, esigenze tecniche e attivare progettualità.
Infine, sono state rappresentate anche le possibili strategie per l’utilizzo di leve fondamentali come il Green Deal e il PNRR.
Soddisfazione da parte delle Associazioni
Il risultato del Consiglio dei ministri del 19 ottobre è “un primo importante e concreto segnale nei confronti della categoria della ristorazione. La presentazione del documento di lavoro al Governo ha così permesso di presentare il palinsesto di riforme utili al settore, sia a breve termine che nel lungo periodo”.
Nel comunicato stampa lanciato dalle Associazioni si legge: “Chiediamo al comparto di convergere tutte le attenzioni perché si realizzino concretamente le misure a sostegno fin qui valutate e vengano inserite ulteriori leve necessarie allo sviluppo sostenibile del settore. L’obiettivo delle associazioni è proseguire nel solco tracciato operando con costanza. Riteniamo che il dialogo costruttivo con Governo e Istituzioni, arricchito dei contenuti di prospettiva, sia la strada giusta da perseguire”.
Ora la discussione vira in Parlamento, e a rispondere al Governo con ottimismo e soddisfazione sono le principali associazioni della ristorazione.