Trattoria Taiocchi è una chicca nascosta in quel di Curno, in provincia di Bergamo. Viene fondata nel 1928 ed è ancora animata dallo spirito di un giovanotto rampante. Anzi, due. Infatti, Elisa Taiocchi (quarta generazione della dinastia) e Ovidiu Barberiu sono i coniugi titolari, entrambi poco più che trentenni.
Ma nel menù della Trattoria rimane comunque il sapore antico dei piatti della tradizione, del servizio informale e accessibile e dell’ambiente caldo e famigliare delle trattorie di una volta. Merito del loro successo secolare trovo che sia il giusto mix di tre ingredienti.
1. Identità differenziante forte e chiara
Cucina tradizionale bergamasca, e stop. Niente pizza, niente cucina regionale italiana, niente di esotico o internazionale, ma solo cucina bergamasca. Questa specializzazione e focalizzazione sono valori riconosciuti dai clienti, che decidono di affidarsi a Taiocchi quando desiderosi di assaggiare la migliore cucina tradizionale bergamasca.
Sono famosi per quello che è il piatto principe del menù: i casoncelli. Non semplici casoncelli, ma “I casoncelli di Nonna Alda”, ossia il piatto bergamasco più conosciuto in versione Taiocchi. Una ricetta decennale, in carta da oltre 70 anni, preparata seguendo i dettami tramandati di generazione in generazione, sviluppati dalla nonna Alda e custoditi gelosamente in un ricettario chiuso in cassaforte e trasmesso solo ai collaboratori più fidati.
2. Marketing
Non c’è solo sostanza, ma anche forma. Elisa e Ovidiu sono ambasciatori del buon marketing fatto bene, con etica, cuore e testa. Quel marketing che non infastidisce, stressa o addirittura annoia, ma migliora l’esperienza vissuta dal cliente, prima durante e dopo i loro pranzi e cene. Quindi prendono prenotazioni online, raccolgono i contatti dei clienti, offrono il wi-fi gratuito ai loro ospiti (in cambio di preziosissimi contatti) e poi mandano email, messaggi su Whatsapp, richieste di recensioni e di sondaggi. E creano eventi, ceste di Natale, pacchi e pacchettini e insomma, non stanno fermi un minuto.
Mentre scrivevo sono alle prese con una promozione denominata Doppio Natale (della quale mi sento un po’ il “papà”, avendo contribuito a divulgarla a mezza Italia!) con la quale hanno fatto festeggiare ai loro clienti due volte il Natale, aprendo buste misteriose e piene di segreti. Tutte queste azioni hanno un ritorno positivo per tutti: i clienti si divertono un mondo e i titolari sono bel felici di aumentare i loro fatturati, gli scontrini medi — anche grazie ad un menù ingegnerizzato, quindi creato ad hoc per proporre i piatti migliori e più ricercati dai loro clienti — e il tasso di fidelizzazione.
3. I clienti al centro, da quasi un secolo
L’attenzione per il cliente non è soltanto massima dentro le sale con un servizio attento, e fuori dalle stesse, con il marketing. Ma hanno fondato “La Compagnia del Masot”, un circolo di clienti speciali. Le origini della compagnia risalgono al 1928, quando il bisnonno Angelo — detto Masot — fondò l’Osteria Taiocchi. La Compagnia del Masot, composta dai clienti più intimi di Angelo, rivive oggi come allora. Chi fa parte della Compagnia gode di vantaggi e benefici dedicati. Uno su tutti: i partecipanti alla Compagnia vengono serviti, dentro alla Trattoria,su speciali piatti rossi, invece dei classici bianchi. L’ospite si sente estremamente nobilitato dal partecipare ad un club esclusivo e i titolari, ovviamente ne traggono un vantaggio economico, visto che stanno coccolando e “viziando” i loro clienti migliori.
Trovo la Trattoria Taiocchi uno dei migliori esempi di attività storica — e cento anni di tradizione non sono proprio all’appannaggio di chiunque — che ha saputo evolversi in un mercato saturo, maturo ed estremamente competitivo come quello del 2021, non solo so – pravvivendo ad una guerra mondiale, numerose crisi e persino la pandemia legata al Covid-19, ma trovandosi già pronta e proiettata nel futuro, per tirare la volata ai anni migliori della sua storia. Lunga vita alla Trattoria Taiocchi e a tutte le attività animate dalla stessa voglia, intraprendenza e coraggio.
Crediti foto: Incontroluce Creative Studio